Le pareti da arrampicata, o urban boulders, sono sempre più diffuse nei giardini e nelle aree verdi cittadine. Si tratta di strutture che sono sia giochi per parchi che attrezzi per l’allenamento.
Il principio è semplice: l’obiettivo è salire in verticale utilizzando come unici aiuti le sporgenze e le prese fissate sulla parete. Oltre alla forza necessaria per tirare su il proprio peso, servono coordinazione, agilità e precisione nei movimenti.
Ma l’allenamento non è solo fisico: capire come salire richiede la massima concentrazione. Il bouldering è una sfida contro se stessi, e non riguarda solo la resistenza muscolare. Per affrontare alcuni di questi passaggi, serve davvero un’attenta valutazione.
I cosiddetti problemi sono sequenze di movimenti che l’atleta deve compiere per scalare. La difficoltà di questi problemi varia moltissimo, da passaggi brevi e lineari a movimenti che richiedono elasticità e forza esplosiva.
Non si utilizzano corde né imbracature e può capitare di cadere, per questo è fondamentale che la sicurezza sia garantita al 100% da attrezzature certificate, oltre alla necessaria pavimentazione antitrauma.
Bouldering: l’arrampicata sulle rocce
Quando si parla di arrampicata si pensa subito all’arrampicata in montagna, o climbing, dove gli atleti più allenati sfidano le altezze muniti di casco e imbracatura. L’arrampicata, però, comprende molte attività diverse.
All’inizio l’utilizzo di pareti artificiali serviva solo come allenamento indoor, per preparare gli atleti alla prova vera, quella con il fianco della montagna. E in montagna la caduta, semplicemente, non è ammessa. L’arrampicata in quota è una disciplina molto difficile e pericolosa, che solo le Guide Alpine possono insegnare.
L’arrampicata su pareti artificiali, al contrario, è accessibile a tutti, non richiede una preparazione particolare e non comporta rischi. Negli anni, quindi, ha guadagnato sempre più credito, passando da semplice “riscaldamento” ad attività sportiva riconosciuta.
Quest’anno, per la prima volta, il bouldering sarà presente anche alle Olimpiadi. Ai giochi olimpici di Tokyo, anche gli atleti italiani gareggeranno sulle pareti da bouldering.
Modularità e versatilità
Le pareti da bouldering sono diverse dalle classiche pareti “piatte” da arrampicata perché, con la loro conformazione, mirano a riprodurre la forma naturale delle rocce.
Fondamentale la qualità dei materiali e la competenza dell’azienda produttrice: si tratta comunque di elementi progettati per durare e resistere al peso e all’usura. Tra le aziende che si occupano di bouldering, sicuramente la HBH (Hard Body Hang) è una delle migliori nella progettazione di pareti da arrampicata.
Tra le prime a investire sullo street workout e a incoraggiare l’utilizzo degli spazi esterni per lo sport, la HBH ha messo a punto una serie di attrezzature per l’arrampicata in grado di soddisfare i migliori standard qualitativi. Sicurezza e divertimento, gioco e workout si combinano alla perfezione in queste pareti, che sono tra i migliori esempi di giochi per parchi.
La parete HBH è fondamentalmente una soluzione di puzzle pieghevole, che consiste di due tipi di moduli (otta-drone e tetraedro), che possono facilmente connettersi in infinite combinazioni. Dalle strutture più limitate alle costruzioni più complesse e irregolari, le possibilità sono davvero innumerevoli.
Cambiando il tipo di forma, cambia anche la difficoltà dell’arrampicata. Oltre alla quantità, alla grandezza e alla posizione delle prese, l’inclinazione della parete stessa influisce in modo radicale sul tipo di esercizio.
Le pareti con un’inclinazione dolce sono le meno impegnative, mentre quelle che formano un angolo acuto con il terreno sono chiaramente le più ardue. In alcuni casi, le pareti sono praticamente parallele a terra, ad alcuni metri di altezza. L’allenamento è di massima intensità, adatto solo agli atleti più preparati.
In ogni caso, la possibilità di costruire la propria parete da arrampicata permette di poter scegliere vari gradi di difficoltà. Con gli stessi moduli, possiamo rivolgerci a un pubblico amplissimo, dai bambini agli atleti più esperti.
Parola d’ordine: sicurezza
Tutti i buldering HBH sono conformi alle disposizioni di arrampicata europea (pareti artificiali di arrampicata, MSZ EN 12572-2: 2017) e alle norme europee per i parchi gioco (TÜV- EN 1176), che specifica i requisiti generali di sicurezza per le attrezzature e le superfici per parchi pubblici.
In ogni caso, una buona parete arrampicata deve garantire in primo luogo la sicurezza. Oltre alla parete in sé, anche la pavimentazione antitrauma deve essere adeguata. Che sia in gomma colata o in materiali naturali deve assorbire l’impatto di una eventuale caduta ed essere conforme alla normativa UNI EN 1176 e 1177.
Trattandosi di giochi per parchi che saranno installati all’aperto, devono resistere agli agenti atmosferici senza deteriorarsi. Le regolari ispezioni e manutenzioni, come sappiamo, fanno parte della vita di ogni attrezzatura, e in questo caso si concentreranno sulla tenuta delle prese, sulla stabilità della parete e sull’usura degli elementi di collegamento.
Divertimento assicurato
L’arrampicata è, prima ancora di essere uno sport riconosciuto persino alle Olimpiadi, un divertimento alla portata di tutti. Ogni parco, giardino pubblico, area verde o palestra potrebbe unire, attraverso una parete da bouldering, i benefici dell’allenamento al valore ludico di queste attrezzature.
Come abbiamo visto, i moduli che costituiscono queste pareti sono assolutamente versatili e adattabili a qualunque tipo di pubblico, dai bambini più piccoli agli atleti più esperti. L’impatto visivo di queste pareti, poi, non è certo da trascurare. Forme e colori diversi e intriganti, sia per i moduli che per le prese, invitano chiunque a cimentarsi nell’arrampicata.